giovedì 19 novembre 2009

Quanto c'entrano i Druidi con Stonehenge?

In questo periodo sono alla ricerca di calma, fra poco avrò un esame e quindi ho bisogno di raccogliere attorno a me un’atmosfera molto rilassante. Cerco la pace nella musica tradizionale cinese e giapponese, in quella classica. Oggi però ho deciso di ascoltare musica anglosassone tradizionale, con i tipici strumenti di cui non sto qui a spiegarvi perché le mie conoscenze non sono appropriate per affrontare un argomento oblungo.
Tra un momento di languore e l’altro, mi sono persa a riflettere sul mondo anglosassone fino a sostare i miei pensieri sulla figura del Druido nell’area di Stonehenge.
Il druido è una figura legata ai culti anglosassoni, antica poco più di due mila anni. Le prime notizie storiografiche provengono dal famoso “De bello Gallico” di Cesare scritto nel primo secolo a.C.
Il Druismo per alcuni aspetti va di pari passo con l’induismo, è basato su un credo panteistico molto vasto. Furono adorati più di 400 divinità e i druidi cercarono di diffonderle in molte aree a loro conosciute. Si sa ben poco delle pratiche religiose all’interno di questa “setta”, ciò che gli studiosi hanno capito era il forte contatto tra il druismo e la natura circostante. È proprio nei boschi, a contatto con la natura che il druismo veniva praticato in forma molto riservata e segreta. Cesare ci racconta che dovevano passare 20 anni prima che un apprendista divenisse druido.
Un druido non era solo un sacerdote, ma anche: un consigliere, un curatore, un saggio, un filosofo, uno scienziato.
I druidi erano divisi in caste, con diversi gradi di importanza. I Druidi, ministri addetti al culto e ai sacrifici definiti dai greci i filosofi, i Cantori e Poeti che narravano i miti e la storia della loro civiltà e infine gli Indovini, occupavano il loro tempo a cercare nuove erbe che alleviassero le pene degli uomini. Si ha anche notizia di sacerdotesse, ma poco si sa sulla loro posizione all’interno di questa gerarchia.
A mio avviso, la mancanza di notizie è dovuta al fatto che il culto non possedeva una tradizione scritta, ma orale. La mancanza di fonti scritte ha causato la perdita di informazioni essenziali per capire e approfondire questa pratica mistica.
Una prassi molto discussa dagli studiosi raccontataci da Tacito, un famoso storico del primo secolo d.C., era il sacrificio umano il cui sangue irrorava molto spesso gli altari sacri. I romani cercarono in ogni modo di sopprimere questa pratica religiosa ritenuta barbara, ma fu anche un modo per sradicare il nazionalismo dagli animi dei seguaci del druismo.
Oggi il druismo è visto dai nuovi seguaci sotto una luce positiva, la nuova pratica cultuale ha concetti base come: l’amore, la pace, lo spirito e soprattutto è divenuta una pratica che ha stretti rapporti con il mondo naturale e con gli spiriti che la proteggono. Il druismo nel ventesimo secolo è rinato sotto una nuova veste e molto persone nell’area inglese e americana si inoltrano verso questo nuovo cammino che li ricongiungerà con il mondo naturale.
Nel XVII secolo molti studiosi erano convinti che i druidi fossero i costruttori di Stonehenge, così il sito divenne presto il centro del culto druico del periodo, fu luogo di pellegrinaggio durante gli equinozi e i solstizi. I pellegrini e le feste si susseguirono fino a quando due pietre, nel 1900, caddero e l’area fu recintata e fu posta una tassa di ingresso.
La teoria elaborata erroneamente nel XVII secolo ha creato un modo differente di vedere e studiare il mondo dei druidi, fino ad oggi nessuna notizia ci conferma che Stonehenge fosse un luogo di culto druico.


(Foto: rituale in onore del sole, Yule)

Approfondimenti: Yule era una festa del solstizio d'inverno, una degli otto sabbat, praticata il 21 dicembre nell'emisfero nord, il 21 giugno nell'emisfero sud. Si commemorava la morte del re Agrifoglio che simboleggiava l'anno passato. Il re Agrifoglio fu ucciso da quello che divenne il successivo sovrano, re Quercia che simboleggiava l'anno nuovo.
Nell'antica Roma invece si celebrava la nascita del dio Sole, i cristiani celebravano e celebrano ancora oggi la nascita di Cristo.
La foto inserita riprende la ruota che erroneamente proviene dal significato della parola Yole, appunto ruota. Ma secondo i linguisti il termine proviene da Jul, dio pagano e la stessa parola viene identifica anche con la parola Natale.
Durante questo periodo vi era il sacrificio di un maiale, rimasta ancora nella tradizione natalizia scandinava.

7 commenti:

  1. caspita questa non la sapevo

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  2. Hai letto il recente post di Bunnychan sul parallelismo dei riti primaverili dell'antica Roma con quelli della tradizione giapponese? Sorprendente...

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  3. *Anonimo: non sai quante cose scopro io ogni giorno.

    *Acquaviva: ho letto adesso il post inserito, non lo conoscevo prima.
    sapevo già della storia delle somiglianze. non dobbiamo dimenticare che la società antica aveva come base cultuale il ricordo degli antenati, in apposite nicche venivano lasciate le offerte, proprio come in giappone.
    il mondo antico ha molto in comune...da tempo cerco di risalire a un unica cultura ma è impossibile trovare la madre creatrice di tutte le civiltà.

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  4. Bellissimo questo post. Il ruolo delle sacerdosse mi affascina molto, peccato che non ci siano testimonianze... però la letteratura ci ha fantasticato parecchio, come per esempio nel "Le nebbie di Avalon"!

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  5. *Vele/Ivy: è vero non si sa molto su queste figure, la letteratura moderna si basa sulle sacerdotesse del druitismo moderno. e quello moderno ha poco in comune con le pratiche antiche, se non l'amore per la natura

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  6. Interessante, è bello che tu approfondisca questi temi, Stonehenge e i druidi sono stati come è già stato detto oggetto di diverse fantasie, a volte molto lontane dalla reale conoscenza che abbiamo su di loro. Poi questa di Yul non la sapevo... Comunque è risaputo che moltissime delle usanze legate all'odierno Natale cristiano, hanno radici che risalgono a tempi assai precedenti al cristianesimo. Certo è che Costantino ha saputo giocare bene le sue carte riuscendo a fondere il cristianesimo da lui adottato, ai riti che usavano celebrare le popolazioni pagane all'epoca assoggettate all'Impero. In questo modo ha ottenuto capra e cavoli, ha fatto diventare il cristianesimo religione di stato ed ha fatto contenti tutti i suoi sudditi, rafforzando così il suo impero in espansione... Direi che fu un grande stratega.

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  7. *Gemma: concordo con te, Costantino è stato più che furbo. la storia dell'affermazione della religione cristiana nel mondo è sempre così, infatti quando fu adottata la croce sulle bandiere fu uno stratagemma perchè questa non è solo un simbolo cristiano ma anche pagano, quindi faceva un favore alle truppe che erano pagane stanziate ai confini dell'impero, e un favore alla popolazione che ormai era diventata cristiana.

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