martedì 5 gennaio 2010

Scoperta la più grande tomba a Saqqara

Eccomi qui, reduce dalle feste natalizie, un nuovo anno è appena iniziato e ciò dimostra che il tempo non può essere fermato a nostro piacimento.
Il mio primo articolo di quest’anno parla di due ritrovamenti molto importanti scoperti nella necropoli di Saqqara, due tombe egizie. Ciò che rende sbalorditiva questa scoperta è che una delle due tombe è la più grande mai trovata fino ad oggi sul sito egiziano. Le due sepolture furono costruite durante la XVI dinastia e saccheggiate probabilmente in epoca romana, malgrado ciò all’interno delle tombe sono stati rinvenuti: monili, scheletri, aquile mummificate e ceramiche di grande rilievo. I due sepolcri hanno una composizione ben differente mentre la tomba più grande fu costruita con roccia calcarea, la seconda fu edificata con mattoni di fango.
La tomba calcarea fu scavata nella roccia, da qui riuscirono a ricavare un lungo corridoio dalla quale si ramificavano altri piccoli cunicoli e camere funerarie. Una di queste camere ha destato la curiosità degli archeologi infatti questa, ha portato il team di archeologi alla scoperta di una seconda camera piena di bare, scheletri e pentole.
Non mi stupisce che dalle viscere della terra di Saqqara spuntino ancora tombe inesplorate e non infatti, Saqqara fu una delle necropoli più importanti dell’antichità. Non è un caso se Saqqara è stata denominata la città dei morti, proprio su questa terra sorge il grande Complesso di Djoser o come mi ha insegnato a chiamarlo il mio professore di egittologia, Zoser il fautore della famosa piramide a gradoni.
Quando ho letto la notizia ciò che mi ha incuriosito molto è stato il ritrovamento delle aquile mummificate, avevo sentito notizie su falchi mummificati ma non su questi altri rapaci.
Una volta lessi che la terra Egiziana aveva ridato all’uomo ormai tutto ciò che era sepolto all’interno del suo cuore, ma quest’ulteriore scoperta testimonia che il lavoro di un archeologo è ancora lungo e arduo, forse un giorno riuscirà a ritrovare tutti i segreti del passato, ma spero con tutto il cuore che questo non avverrà mai altrimenti porremmo la parola fine all’archeologia.


(foto: l'immagine presenta una cartina del delta e un piccolo tratto del fiume Nilo, in evidenza dentro un ellisse è posta l'ubicazione di Saqqara)

2 commenti:

  1. anche io spero vivamente, e credo anche, che resti sempre qualche mistero da svelare. O, non solo finirà l'archeologia, ma in un certo senso anche l'uomo!
    Un abbraccio

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  2. FIn quando c'è futuro c'è archeologia, il presente diventa presto passato e spesso viene dimenticato, il futuro diviene presente e quindi occasione per ritrovare il passato da poco terminato.
    un saluto

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