giovedì 10 dicembre 2009

Giappone, la Piramide sommersa di Yonaguni

Pomeriggio, sera o mattina per me è sempre l’ora adatta per bere dell’ottimo tè.
Oggi ero davanti alla mia libreria con la tazza in mano e tra un sorso e l’altro di tè osservavo la mia catasta di libri, rimpiangendo di non aver mai provato il famose te verde giapponese, matcha. Ho un amore sconfinato per la cultura giapponese e in questi ultimi anni ha superato con grande distacco l’amore che provavo per l’Egitto.
Pensando al Giappone mi sono accorta che nessuno dei libri in mio possesso parlava del paese del Sol Levante, mi sono sorpresa eppure è una civiltà che mi affascina molto. Per noi occidentali è difficile reperire qualche notizia sul mondo archeologico del Giappone, pochi libri vengono tradotti in italiano e la maggior parte delle pubblicazioni viene redatta in russo o tedesco.
Ho cercato fra i miei libri rinchiusi in cantina, nessuna traccia del Giappone, così mi sono ripromessa di regalarmi un libro per natale sulla storia del Giappone, sempre se nelle librerie riesco a trovare alcuni testi attendibili.
Malgrado ciò sono riuscita ad avere, tramite alcune amicizie, delle notizie sull’archeologia Giapponese. Una scoperta molto importante è stata effettuata durante gli scavi avvenuti qualche estate fa. La scoperta è stata effettuata al largo del Giappone, l’agglomerato si sviluppa per poco più di 500 km, si tratta dei resti di un’antica città o di un certo numero di siti strettamente correlati. Nelle acque intorno a Okinawa e intorno all’isola di Yonaguni, alcuni archeologi subacquei avevano già individuato otto siti nel marzo del lontano 1995, ma questo si rivelò un banco di coralli che la natura aveva fatto nascere a forma di giacimenti urbani. Poi, nel 1996 un subacqueo sportivo scoprì per caso un’enorme piattaforma angolare di circa 40 m a sud-ovest di Okinawa. Per le caratteristiche del ritrovamento non c’erano dubbi, si trattava di un sito archeologico, le ricerche furono avviate e squadre di archeologi trovarono a pochi metri altri monumenti, per poi trovarne un altro e un altro ancora. Il sito nascosto dalle acque marine si presentava come una vera città urbanizzata con: strade, piccoli vialetti, maestose scalinate, portici di grande manifattura con architettura lineare e sobri. Alla vista degli archeologi si presentava un quadro mai visto prima in quella civiltà. La scoperta era così sensazionale che sia gli archeologi che gli appassionati di archeologia lavorarono insieme per dare vita e luce a questo nuovo ritrovamento.
Nel mese di settembre non lontano dalla riva dell’isola di Yonaguni, a quasi 400 km aerei da Okinawa, fu trovata una gigantesca struttura piramidale a quasi 100 metri di profondità. La struttura misurava 240 piedi di lunghezza (73,152 m)
Questa eccezionale scoperta non ha destato né stupore né meraviglia fra il pubblico Italiano, Americano, tedesco etc., anche perché quasi nessuno ha mai saputo di questa scoperta, fino a quando una nota rivista americana ha dato la notizia la primavera successiva. Da allora un ulteriore coperta di silenzio è calata sul ritrovamento. Perché? Perché il mondo dell’archeologia ha preferito non sapere e tacere su questo ritrovamento?
Alcuni sostengo che la struttura piramidale sia molto più antica delle piramidi egizie e questo potrebbe in parte spiegare il perché di tanto silenzio. Studiando archeologia mi sono accorta che è difficile screditare alcuni archeologi che ormai hanno una fama ben consolidata ed è soprattutto difficile elaborare nuove teorie sull’origine dell’uomo senza che (alcuni) questi creino attorno a te un vuoto senza precedenti.

Si pensa che la piramide ( meglio dire la parete della piramide) abbia il doppio degli anni delle piramidi d’Egitto, se ciò fosse vero la storia dell’uomo e della sua evoluzione è tutta da riscrivere e cererebbe uno scompiglio abissale nel mondo archeologico. Ricordo che una cosa simile successe per un ritrovamento al largo dell’India, si parlava del ritrovamento di una città sommersa di 12.000 anni, una città architettonicamente perfetta. Da allora non si ebbe più nessuna notizia. Perché alcuni studiosi permettono che ci sia il vuoto attorno ad alcuni ritrovamenti? Da quasi studiosa purtroppo non so rispondere.
Alcuni studiosi pensano che la struttura sia di origine naturale, ma molti altri non condividono questa teoria. A confermare gli studi di questi ultimi è il ritrovamento di una strada attorno alla piramide e l’assenza di detriti di erosione. Accanto alla parete della piramide a gradoni sono state trovate delle piccole strutture a forme di ziggurat sono alte circa 2 m e larghe 10.
É ancora troppo presto per sapere chi furono gli artefici di questa costruzione, forse fu un edificio con scopo religioso o per celebrare una divinità simile al dio Nirai-Kanai, personaggio centrale nel pantheon giapponese. Questo ritrovamento potrebbe essere la prova dell’esistenza di una nuova cultura, anche perché non ci sono notizie di popolazioni così evolute da poter creare 10.000 anni fa una costruzione così poderosa. Probabilmente era una popolazione proveniente dal continente asiatico dove la civiltà antica ebbe origine. Secondo alcuni studiosi la struttura circostante risalirebbe almeno all’8000- 10000 a.C., alla fine dell’era glaciale.
La civiltà giapponese neolitica sorge nel 9000 a.C., era una popolazione che praticava la caccia e la raccolta del cibo, se tale ritrovamento fosse una vera piramide di origina umana e non naturale databile a 10000 anni fa cambierebbe la storia dell’origine dell’uomo, i libri dovrebbero essere riscritti e il caos piomberebbe nelle teorie ormai consolidate nel mondo dell’archeologia. Tale affermazione metterebbe la cultura antica del Giappone allo stesso livello di quella mesopotamica.
Molti testi antichi parlano di civiltà sommerse, un esempio tangibile sono Atlantide e Mu. Ciò che accomuna queste isole e il modo in cui la loro civiltà fu portata alla fine. Ogni cultura dell’antichità, a mio avviso, ha all’interno del proprio repertorio mitologico un diluvio universale e la perdita di territori a causa di grandi inondazioni. Con un po’ di fantasia si possono creare decine di teorie quasi attendibili.
Nuovi ritrovamenti ritorneranno alla luce e nuove teorie dovranno essere elaborate. L’uomo riuscirà un giorno a conoscere la data di origine della sua civiltà?
Ricordate, il passato poche volte non vuole essere riscoperto.

(foto: le prime tre immagini riprendono varie parti del giacimento, l'ultima è una ripresa satellitare della zona archeologica interessata by Santha Faiia, Kihachiro Aratake, John Chandler)

10 commenti:

  1. ciao Aria
    dici bene, del passato, e sono felice di aver trovato questa notizia di cui, essendo poi io a volte distratta sulle cose del mondo, non avevo mai saputo!
    Sempre affascinanti i tuoi post, brava!
    So che l'archeologia non è "indiana Jones" ma personalmente, leggendoti a me pare di esserlo ;-)

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  2. *Lila = non nego che l'archeologia ha un fascino irresistibile, ogni argomento ha un velo di mistero, ed è l'incertezza che rende l'argomento ancora più affascinante.
    Ciò che è sbagliato è che molti (non tutti) vedono nell'archeologia solo il pezzo d'oro, il manufatto pregiato. Questo è sbagliato, perchè è capitato che durante alcuni scavi abbiamo trovato della spazzatura appartenente ad una casa, era composta da cocci rotti e altri utensili in disuso. da quel ritrovamento abbiamo calcolato da quanto tempo la casa era stata costruita, quanti erano in casa, la loro alimentazione e le loro abitudini. Ecco cosa intendo io quando dico che l'archeologo non è l'Indiana Jones in cerca di tesori.
    Un caro saluto

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  3. ma davvero si tatta di un ritrovamento così antico?

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  4. Sul ema Giappone mi coivolgi a prescindere!!! Bello bello, molte cose non le sapevo...
    Se trovi un testo interessante di storia giapponese, in italiano o in inglese, per favore segnalalo anche a me!

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  5. Che cosa interessante! ...quindi c'è qualcuno che lo fa!
    A volte cerco di immaginare che cosa penserebbero di me/noi i posteri, trovando in caa barattoli con avanzi di nutella (avanza mai?) pomodori secchi e quant'altro...
    un abbraccio, cara Aria, e grazie

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  6. Molto interessante, non lo sapevo!
    A dire che Okinawa fa parte della giurisdizione dell'isola in cui abito! ;-)

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  7. *Anonimo: non saprei proprio cosa rispondere, anche perchè per inserire un giacimento archeologico in un certo arco di tempo devono elaborare diverse ricerche sul campo e la pietra di solito da sola non può dare una data del giacimento a cui fa riferimento

    *Acquaviva: si appena riuscrò a trovare un libro valido ti comunicherò il titolo.

    *Lila: Di nulla, stamattina quando ho letto il tuo commento ho riso sulla battuta della nutella, mi hai regalato il primo sorriso della giornata. grazie.

    * Anna: benvenuta sul mio blog. beh è una notizia poco conosciuta, chissà se il sito sarà ancora sotto osservazione...speriamo di si.
    Sei molto fortunata, invidio il tuo domicilio :)

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  9. *Anonimo:Thanks indeed my first articles were a bit "immature".
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  10. Ciao Aria, veramente un bel servizio...son d'accordo con te che la scienza ufficiale non vuole che nulla cambi,basta sentire l'egiziano Awas? x capire che x lui conta solo negare tutto. X Yonaguni poi, dire che è opera della natura, significa essere in totale malafede o deficenti!

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