lunedì 26 ottobre 2009

Il primo uomo, la prima donna e Prometeo

Quando la reggenza divina passò da Crono a Zeus, l’età dell’oro per la specie umana terminò. Virgilio nelle “Georgiche” narra come l’uomo si trovò in una valle desolata fatta di lavoro, malattie e sacrifici.
Ma chi fu a “inventare l’uomo”, non esiste una risposta unanime.
Secondo alcuni l’uomo nacque nelle stesse modalità in cui nacquero i frutti e le creature della terra. Così si parla di primi uomini come Alalcomeneo, venne al mondo dalla terra della Beozia o come Pelasgo sorto dalla terra di Arcadia e ancora Garamante.
Ogni terra nella sua tradizione orale possedeva la “storia del primo uomo”, questi racconti erano simili per ogni civiltà: un uomo sorto dalla terra, costretto al lavoro e non sempre considerato dalle divinità.
Il mito di Prometeo ci narra di come sia nato l’uomo e di come i mali siano arrivati sulla terra.
Prometeo era figlio del titano Giapeto e Climene appartenente alle Oceanine , era una creatura dall’intelligenza vivace e per questa peculiarità Atena lo volle come suo discepolo per trasmettergli le conoscenze che la rendevano la più saggia fra gli dei. Pare che la dea gli avesse permesso di plasmare gli esseri umani a immagine e somiglianza degli dei ( vi ricorda qualcosa questa frase?) impastando la creta con l’acqua del fiume Panopeo che scorreva nella terra della Focide. La stessa dea avrebbe provveduto a donare un soffio vitale a queste creature plasmate da Prometeo.
La realizzazione della specie umana fu concessa dagli dei a Prometeo e al fratello Epimeteo, questi inoltre ebbero il compito di donare alle varie specie terrestri gli elementi necessari per vivere. Epimeteo, iniziò a distribuire i doni senza l’aiuto del fratello e diede tutto quello che gli dei avevano messo a disposizione agli animali e non ebbe così più nulla da distribuire agli uomini. Questo fu il motivo per cui prometeo rubò agli dei il fuoco per donarlo agli uomini e iniziarli alle arti di Efeso e Atena.
Secondo invece Eschilo, il famoso tragediografo, il furto fu compiuto quando già gli uomini esistevano da tempo e conoscevano le arti di Efeso. Zeus si adirò con Prometeo per timore che gli uomini potessero diventare troppo potenti, così decise di distruggerli ma Prometeo lo dissuase.
Prometeo successivamente raggirò Zeus circa le modalità di distribuzione delle carni dei sacrifici, Il dio padre lo punì togliendo il fuoco all’umanità.
Prometeo decise di ridare il fuoco agli uomini con l’aiuto di Atena che riuscì a farlo intrufolare nell’Olimpo. Giunto nel luogo degli immortali, accese una torcia dal carro del sole e nascose il tizzone acceso nel gambo cavo di un grosso finocchio, indisturbato tornò fra gli uomini.
Zeus si accorse del tradimento da parte di Prometeo e lo punì atrocemente, infatti fu incatenato in una rupe del Caucaso dove un’aquila o un avvoltoio gli divora il fegato incessantemente ( alcune tradizioni narrano che il fegato ricresce ogni giorno e ogni giorno l’uccello torna a divorarlo).
L’uomo fu invece punito con la creazione della donna ( è evidente come ogni religione, ogni mitologia sia stata inventata da esseri maschili).
Tutti i racconti sull’origine dell’uomo hanno in comune la creazione iniziale del genere maschile e una donna come fonte di guai. Secondo Esiodo i guai nacquero proprio con una donna, Pandora.
Zeus ordinò a Efeso di plasmare la prima donna dalla creta, il vento le donò la vita e le dee donarono gli elementi tipici del carattere femminile. Questa prima donna fu mandata in dono a Epimeteo che si rifiutò di accettarla perché Prometeo lo aveva messo in guardia sugli inganni di Zeus. Ma Epimeteo fu costretto ad accettare Pandora e a sposarla. Pandora non rispecchiava ciò che il suo nome voleva intendere, la “ricca di tutti i doni”, era una donna pigra e irresponsabile. Infatti, ignorando le raccomandazioni fatte a Epimeteo dal fratello quando gli donò il famoso vaso, non seppe resistere dalla tentazione e lo aprì. Nel vaso erano rinchiusi tutti i mali e le miserie che potevano affliggere l’umanità: la vecchiaia, il duro lavoro, le malattie, la follia, le passioni disastrose, etc. il vaso conteneva anche la Speranza unico elemento che poté illudere l’uomo in una vita quotidiana più serena.


(foto:rappresentazione di Atena e Prometeo su una Kylix, una coppa per il vino)

3 commenti:

  1. Che dire, usi un linguaggio interessante e sopratutto i tuoi argomenti lo sono

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  2. è molto interessante ciò che scrivi...

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