Secondo le testimonianze Acamante si recò a Troia con Diomede (possessore delle cavalle mangiatrici di uomini) per portare Elena in patria. Rimase nella città per tutta la durata della guerra e insieme ad altri valorosi guerrieri si nascose nel ventre del cavallo di legno, ingegnoso piano architettato da Odisseo (Ulisse).
Altre fonti lo vedono come figlio di Antenore e di Teano.
Ad Acamante è collegata una triste e tenera leggenda, infatti si narra che l'eroe greco durante il suo viaggio verso Troia, sostò per qualche giorno in Tracia. Qui conobbe la principessa di questa terra, Fillide appena i due giovani si incontrarono, nacque un tenero e sconvolgente amore. Ma il destino di Acamante era segnato e il giovane doveva partire con gli Achei alla volta di Troia. La fanciulla attese l'innamorato per dieci anni e non vedendo nessuna nave all'orizzonte si lasciò morire di dolore. La dea Atena ( spunta sempre qualche divinità in soccorso al/alla disperata/o trasformandolo in qualcosa di inerme) impietosita dalla struggente storia d'amore, tramutò Fillide in un albero di mandorlo. Quando al giovane giunse la notizia della morte della dolce fanciulla, si recò nel luogo dove sorgeva l'albero e colmo di amore e dolore lo abbraccio. Fillide riconoscendo il suo amore per ricambiare quel dolce abbraccio fece spuntare dai nudi rami bianchi e piccoli fiori. Ancora oggi l'abbraccio fra i due innamorati è visibile durante la primavera, quando dai rami degli alberi di mandorlo sorgono i piccoli fiori bianchi a testimoniare l'amore eterno dei due giovani.
Secondo Ovidio il giovane della leggenda fu Demofoonte ( o Demofonte) e non Acamante.
(foto: quadro di Sir Edward Burne Jones, "Fillide e Demofonte")
Altre fonti lo vedono come figlio di Antenore e di Teano.
Ad Acamante è collegata una triste e tenera leggenda, infatti si narra che l'eroe greco durante il suo viaggio verso Troia, sostò per qualche giorno in Tracia. Qui conobbe la principessa di questa terra, Fillide appena i due giovani si incontrarono, nacque un tenero e sconvolgente amore. Ma il destino di Acamante era segnato e il giovane doveva partire con gli Achei alla volta di Troia. La fanciulla attese l'innamorato per dieci anni e non vedendo nessuna nave all'orizzonte si lasciò morire di dolore. La dea Atena ( spunta sempre qualche divinità in soccorso al/alla disperata/o trasformandolo in qualcosa di inerme) impietosita dalla struggente storia d'amore, tramutò Fillide in un albero di mandorlo. Quando al giovane giunse la notizia della morte della dolce fanciulla, si recò nel luogo dove sorgeva l'albero e colmo di amore e dolore lo abbraccio. Fillide riconoscendo il suo amore per ricambiare quel dolce abbraccio fece spuntare dai nudi rami bianchi e piccoli fiori. Ancora oggi l'abbraccio fra i due innamorati è visibile durante la primavera, quando dai rami degli alberi di mandorlo sorgono i piccoli fiori bianchi a testimoniare l'amore eterno dei due giovani.
Secondo Ovidio il giovane della leggenda fu Demofoonte ( o Demofonte) e non Acamante.
(foto: quadro di Sir Edward Burne Jones, "Fillide e Demofonte")
che triste storia d'amore
RispondiElimina