La competizione è da sempre stato insita nel DNA dell’uomo sin dalla preistoria. Questa particolarità caratteriale ha portato alla nascita di discipline sportive sempre più competitive accompagnate da una tifoseria agguerrita e fedele.
Uno sport, seguito in tutto il mondo sembra essere il calcio, questo insieme ad altri, affonda le sue radici in tempi molto remoti.
Kemari odierno. Foto: www.animeclick.it |
Sembra che quasi tutte le civiltà più importanti abbiano praticato una forma primordiale di calcio, le regole cambiano, ma il gioco di base, una palla seguita da giocatori, rimane immutata.
Il nostro viaggio verso la storia del calcio, parte dall'antico Giappone del XI - XII secolo a.C., qui veniva chiamato Kemari. Il gioco si svolgeva in un piccolo spazio, i giocatori si passavano la palla senza farle toccare mai il suolo. Era costituita da un involucro di pelle al cui interno veniva inclusa una vescica di animale riempita d’aria. Nello stesso periodo del Kemari, in Cina, si giocava con lo Tsu-chu (palla di cuoio calciata dal piede). La palla utilizzata era colma di piume e capelli femminili. Lo scopo del gioco era calciare il pallone in un buco sostenuto da due canne di bambù (per alcuni versi ricorda quello praticato dalle civiltà precolombiane). Un manuale militare della dinastia Han, inseriva lo Tsu-chu fra le discipline imposte dal regime come esercitazione militare obbligatoria.
Il museo di Monaco, custodisce un manoscritto del 50 a.C., riporta la notizia che la disciplina del Tsu-chu fu importata in Giappone (secondo alcuni studiosi la nascita del Kemari è da ricondurre a questo periodo, quindi 500/600 anni dopo la creazione dello Tsu-chu) portando così la nascita delle prime dispute internazionali fra i due Paesi orientali.
Ricostruzione della palla utilizzata dai romani. foto: www.gruppostoricoromano.it |
A Roma l’Episkyros prese il nome di Harpastum (dal greco arpazo, cioè afferrare o strappare con forza). Si giocava con una piccola palla contesa da due squadre in un terreno rettangolare delimitata da una linea che attorniava il campo e una centrale. Lo scopo del gioco era quello di poggiare la palla sulla linea di fondo della squadra avversaria. A differenza del calcio odierno, oltre ai passaggi con gli arti inferiori, erano consentiti anche quelli con le mani. Ogni giocatore aveva un ruolo ben preciso. Marziale ci descrive con esattezza la palla utilizzata o per essere precisi erano due le palle poste in campo:
- Pila Paganica: usata dai contadini, fatta in cuoio riempita di piume;
- Follis: in cuoio con una camera d’aria interna creata da una vescica di animale.
Per 800 anni le legioni romane portarono il gioco per l’intera Europa diffondendolo soprattutto nell’isola Britannica.
Nel Medioevo i giochi con la palla furono utilizzati per sfidarsi fra villaggi vicini o fra fazioni dello stesso villaggio.
Nel ‘200 è attestato un gioco chiamato Large-footballproveniente dalle isole Britanniche, famoso per la brutalità con cui i giocatori lo praticavano durante il carnevale londinese. La sua fama di gioco violento lo portò ad essere bandito. Edoardo I infatti, proibì il gioco nei luoghi pubblici per poi essere messo al bando da Enrico V. Anche se in Inghilterra fu proibito, il gioco continuò a prolificare nei Paesi limitrofi come in Scozia.
In Francia si giocava la Savate, unicamente con i piedi o la Soule dove la palla in cuoio era riempita con crusca, muschio e crine di cavallo. Il campo da gioco aveva la particolare difficoltà di avere fossati, ruscelli, boschi e acquitrini. La metà del campo poteva essere sancita da un cimitero o da una chiesa o un particolare edificio. La palla veniva mossa con i bastoni, le gambe o con le mani.
Cerchio del vincitore. |
Calcio Fiorentino praticato ancora oggi. foto: www.itinerarintoscana.it |
Tra i celti era famoso il Knappan si giocava con una palla di legno cosparsa di grasso animale per rendere il gioco più difficile. La competizione, quando raggiungeva un certo fervore, poteva essere bloccata alla parola “Heddwch!” cioè pace.
Grande sviluppo del calcio si ebbe a Firenze quando fu governata dalla famiglia dei Medici. Prese nella storia il nome di Calcio Fiorentino.
La squadra era divisa in diverse file:
- 5 erano posti nella prima fila ed erano chiamati Innanzi e avevano il compito di attaccanti,
- 5 erano chiamati Sconciatori, avevano il compito di intralciare le azioni degli avversari ed erano posti in seconda fila.
- 4 erano posti in terza fila ed erano chiamati Datori Innanziche rilanciavano la palla agli innanzi,
- 3 erano i Datori Indietro, questi impedivano agli Innanzi avversari di conquistare una Caccia e quindi arrivare alla fine del campo.
In Inghilterra il calcio ritorna nel 1617 con Giacomo Stuart e fu praticato quasi esclusivamente dai giovani universitari. Furono stilate le prime regole scritte chiamato dribbling-game che prevedevano un gioco disputato da due squadre di 11 ( 11 perché le camerate degli universitari erano composte da tale numero) o 22 giocatori ciascuna e prevedeva l’uso di entrambi gli arti. Questo tipo di gioco era un misto tra il calcio e il rugby fino alla totale separazione e alla nascita di quest’ultimo nel 1846. Da questa data in poi nasce la vera storia del calcio.
Il primo club di football fu fondato il 24 ottobre del 1857: Sheffield Footbal Club. Un riscontro nazionale si avrà solo nel 1863 quando i rappresentanti di ben 11 club si unirono per formare la prima federazione calcistica nazionale che prenderà il nome di Footbal Association. Da qui il gioco del calcio fu sempre più perfezionato, e nuovi studi furono condotti per armonizzare la forma della palla.
La prima partita ufficiale fra nazioni si ebbe il 12 ottobre 1902, l’incontro vedeva sul campo l’Austria contro l’Ungheria (5-0).
La diffusione del gioco del calcio vera e proprio si ebbe nelle olimpiadi di Londra nel 1908.
Il successo del calcio forse si deve al significato insito in esso sin dalle origini. Infatti vede in un campo disputarsi due fazioni, come due popoli in guerra fra loro in cerca della conquista della gloria.
Il calcio da allora è cambiato a volte in bene a volte in male, ciò che invece non è cambiato e l’amore che unisce in un unico posto più persone che condividono la passione per un'unica squadra.
Anche questo è archeologia.
D.
D.
leggera imprecisione : XIII secolo DOPO CRISTO e non AC.
RispondiEliminaWP: Le prime notizie riguardanti il Kemari risalgono al 664, durante il periodo Asuka[1] ma le sue regole vennero standardizzate nel XIII secolo[1] e questo ne fa il primo sport giapponese ad essere sviluppato.[1] Il gioco venne influenzato dallo sport cinese del Cuju.[2] Il Kemari è ancora praticato nei santuari shintoisti durante le festività.[2]
La ringrazio per l'appunto, però il testo a cui ho fatto riferimento non portava nessun ordine cronologico per quanto riguarda avanti o dopo Cristo. Dato che lo considerava come primo precursore del calcio ho pensato che fosse a.C. però non sono andanda a controllare a quale epoca appartenesse la dinastia. Ammetto che è stata una mia leggerezza.
RispondiEliminaDistinti Saluti